Stamattina, presso il Centro Salesiano Pio XI, il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca ha incontrato gli allievi della scuola di don Bosco. All’evento ha preso parte anche l’Ispettore don Stefano Aspettati dell’ICC, e don Antonello Sanna, direttore della casa. L’evento ha offerto una preziosa opportunità di riflessione sulla bellezza dei giovani, sul loro impegno e sul ruolo cruciale che l’istruzione continua ispirata da don Bosco gioca nella loro formazione.
L’incontro è stato aperto da don Antonello Sanna, che ha accolto i partecipanti, tra cui gli allievi del secondo triennio del liceo scientifico e classico dell’istituto, nonché i ragazzi del 3° e 4° anno della formazione professionale del CNOS-Fap Lazio, specializzati nelle qualifiche di grafica ed estetica.
Successivamente, è stato il turno di don Stefano Aspettati. Il suo intervento ha posto l’accento su un punto critico: il modo in cui la società spesso focalizza l’attenzione sui giovani solo in situazioni drammatiche o negative, trascurando di celebrarne la bellezza e i contributi positivi. Don Stefano ha esortato tutti a riconoscere e incoraggiare il potenziale positivo dei giovani e ha enfatizzato l’importanza della comunità salesiana e del suo impegno a favore dei giovani, sottolineando che solo nella casa del Pio XI gravitano oltre 1500 ragazzi, impegnati in varie iniziative tra cui corsi professionali, il liceo, la scuola media, l’oratorio e la parrocchia.
Un momento emozionante è stato quando il presidente della Regione Rocca, Rocca, ha condiviso la sua esperienza di lavoro con la Croce Rossa internazionale. Ha sottolineato come, anche nei contesti più difficili, i giovani si distinguano per il loro impegno nel servire gli altri. Ha evidenziato l’importanza di riconoscere l’umanità ferita in ogni situazione e ha sottolineato che siamo tutti fratelli, con la responsabilità di aiutarci a vicenda.
Rocca ha incoraggiato i giovani presenti a sfruttare la loro posizione privilegiata all’interno del Centro Salesiano e a interagire con le istituzioni per influenzare positivamente la loro comunità. Ha sottolineato il potenziale di collaborazione tra giovani e istituzioni per affrontare le sfide della società, citando l’esempio dell’uso dei social media come strumento divisivo. Ha sottolineato che i giovani hanno l’opportunità di creare un laboratorio di cambiamento insieme ai loro interlocutori quotidiani. Ha evidenziato che i giovani non sono il futuro ma sono il presente e che l’educazione continua ispirata da don Bosco svolge un ruolo chiave nel plasmare queste giovani menti.