Il programma GOL, il cui significato è “Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori” è stato introdotto per provare a rilanciare l’occupazione in Italia e combattere la disoccupazione.
Prevede una serie di misure per il reinserimento lavorativo dei disoccupati, dei percettori di Reddito di Cittadinanza, dei lavoratori in cassa integrazione, dei disabili, delle donne, dei giovani, degli over 50 e di altre categorie.
Il programma GOL si inserisce nell’ambito del PNRR e durerà per il periodo 2021-2025. Vediamo come funziona il programma GOL per il lavoro, quali sono gli obiettivi, chi coinvolge e quali sono le azioni che verranno messe in campo, con la guida rilasciata dal Ministero del Lavoro.
COS’È IL PROGRAMMA GOL
Il programma Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori è un insieme di strumenti e misure volte a promuovere l’occupazione in Italia. Si inserisce nell’ambito della Missione 5, Componente 1 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), quella dedicata alle politiche del lavoro. Rientra nel più ampio progetto di riforme nel comparto lavoro che oltre a GOL prevede il Piano Nazionale per le nuove competenze, il potenziamento dei centri per l’impiego e il rafforzamento del sistema duale. L’orizzonte temporale del programma coincide con quello del PNRR, va dal 2021 al 2025.
LE RISORSE PER IL PROGRAMMA GOL
Le risorse complessive per programma nazionale Garanzia di Occupabilità sono pari a 4,4 miliardi di euro. A tali fondi sono da sommare 600 milioni di euro per il rafforzamento dei Centri per l’impiego (di cui 400 già in essere e 200 aggiuntivi) e 600 milioni di euro per il rafforzamento del sistema duale. Vi sono infine 500 milioni di euro a valere su REACT-EU.
Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, guidato da Andrea Orlando, ha messo in campo i fondi per una prima attuazione del programma. Con il nuovo decreto interministeriale, firmato dal Ministro del lavoro e da quello dell’Economia Daniele Franco è stato avviato il procedimento per stanziare 880 milioni di euro in favore delle Regioni per attuare politiche attive e formazione in campo lavorativo.
COME NASCE
Il “GOL” nasce con la Legge di Bilancio 2021, in particolare con l’articolo 1, comma 324, della Legge 30 dicembre 2020, n. 178. Con questo articolo il Parlamento ha stanziato delle risorse per istituire un apposito fondo. Si tratta del “Fondo per l’attuazione di misure relative alle politiche attive rientranti tra quelle ammissibili dalla Commissione europea nell’ambito del programma React EU”.
Intanto, con il Decreto 5 novembre 2021 (pubblicato nella GU Serie Generale n.306 del 27-12-2021) è stato adottato il Programma Gol su cui sono stati pubblicati dei provvedimenti ovvero questa relazione, i criteri di riparto per le Regioni, gli obiettivi assegnati alle Regioni e Province Autonome e la tabella sul Fondo per il potenziamento delle competenze e la riqualificazione professionale. La Legge di Bilancio 2022 infine, ha previsto un potenziamento, estendendo i vantaggi del programma GOL anche ai lavoratori autonomi con partita IVA e potenziando il sistema di formazione con l’aiuto di amministrazioni locali, soggetti pubblici e privati e Enti di vario genere.
GLI OBIETTIVI
– almeno 3 milioni di beneficiari di GOL entro il 2025. Di questi, almeno il 75% dovranno essere donne, disoccupati di lunga durata, persone con disabilità, giovani under 30, lavoratori over 55;
– almeno 800 mila dei 3 milioni di cittadini citati, dovranno essere coinvolti in attività di formazione, di cui 300 mila per il rafforzamento delle competenze digitali.
– almeno l’80% dei CPI in ogni regione entro il 2025 deve rispettare gli standard definiti quali livelli essenziali in GOL.
I BENEFICIARI DEL PROGRAMMA GOL
– cittadini beneficiari di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro: le specifiche categorie di lavoratori saranno individuate nell’ambito della prossima riforma degli ammortizzatori sociali. A legislazione vigente, si tratta dei lavoratori per i quali sia prevista una riduzione superiore al 50% dell’orario di lavoro. Tale periodo si calcola in 12 mesi;
– lavoratori fragili o vulnerabili: giovani NEET (meno di 30 anni), donne in condizioni di svantaggio. Ma anche persone con disabilità, nonché lavoratori maturi (55 anni e oltre);
– i beneficiari di ammortizzatori sociali in assenza di rapporto di lavoro: disoccupati percettori di NASPI o DIS-COLL;
– cittadini beneficiari del sostegno al reddito di natura assistenziale: percettori del Reddito di Cittadinanza;
– disoccupati senza sostegno al reddito: disoccupati da almeno 6 mesi, altri lavoratori con minori opportunità occupazionali (giovani e donne, anche non in condizioni fragilità), lavoratori autonomi che cessano l’attività o con redditi molto bassi;
– lavoratori con redditi molto bassi (i cosiddetti working poor): il cui reddito da lavoro dipendente o autonomo sia inferiore alla soglia dell’incapienza, secondo la disciplina fiscale;
– lavoratori autonomi titolari di Partita IVA, come previsto dalla Legge di Bilancio 2022, ai commi 251-252.
GLI INVESTIMENTI DEL PROGRAMMA GOL
Gli investimenti del programma GOL riguarderanno in primis, i centri per l’impiego e il sistema duale. Nello specifico:
– almeno 250 CPI (centri per l’impiego) hanno completato entro il 2022 il 50% delle attività (escluse le infrastrutturali) previste nel Piano regionale di rafforzamento;
– 500 CPI almeno hanno completato tutte le attività previste nel Piano regionale entro il 2025;
– almeno 135 mila ragazzi o ragazze in più partecipano al Sistema Duale entro il 2025 almeno l’80% dei CPI (centri per per l’impiego) in ogni Regione entro il 2025.
PERCORSI FORMATIVI DEL GOL
Il piano messo a punto dal Governo è suddiviso in cinque percorsi differenziati in base all’esperienza lavorativa e alle caratteristiche del soggetto interessato. Si tratta di un iter a cavallo tra formazione, accompagnamento al lavoro e aggiornamento.
Ecco i 5 percorsi per il lavoro che si distinguono per profili:
1) profili con alta occupabilità e in possesso delle competenze già richieste dal mercato, che seguiranno un percorso lineare di reinserimento lavorativo;
2) i profili con fabbisogno di adeguamento delle competenze seguiranno un percorso di aggiornamento ‘upskilling’, ovvero degli interventi formativi di breve durata e dal contenuto professionalizzante;
3) profili con fabbisogno di nuove competenze seguiranno un percorso di riqualificazione ‘reskilling’, ovvero una cospicua e intensa attività formativa della durata anche di 300 ore;
4) i profili con bassa occupabilità seguiranno un percorso di lavoro e inclusione. Funzioneranno con l’attivazione di una collaborazione con la rete dei servizi territoriali (educativi, sociali, sanitari, di conciliazione).
5) coloro che si trovano fuori dal mercato del lavoro a causa di specifiche crisi aziendali, seguiranno un percorso di ricollocazione collettiva.